3 Marzo 2007

da | Lug 7, 2012 | Assemblea Generale

L’anno Duemilasette, il giorno tre del mese di marzo presso l’azienda “Roncareggi” in San Vincenzo (LI) via della Caduta 5, alle ore 15,00 si riunisce l’Assemblea generale della Associazione WWOOF ITALIA per discutere e deliberare sul seguente Ordine Del Giorno:

a) verifica e discussione sul bilancio consuntivo 2006;

b) verifica e discussione sul bilancio preventivo 2007;

c ) Varie ed eventuali.

Il Presidente Claudio Pozzi dopo aver constatato la presenza iniziale di trentatre soci (25 Hosts e 8 viaggiatori), dichiara valida la riunione e nomina segretario Giuseppe Riggio, al quale affida la redazione del presente verbale.

Dopo un saluto di benvenuto ai presenti, inizia a relazionare sui personaggi rappresentativi di varie associazioni, invitati alla odierna riunione per approfondire vari argomenti di interesse sociale ed ambientale. Dei molti invitati, molti sono al momento assenti, alcuni per motivi di salute, ma alcuni invitati come Bridget, sono invece presenti all’assemblea ed esporranno le loro conoscenze, progetti ed esperienze nei campi di interesse della nostra associazione.

Ci sarà inoltre una relazione del gruppo dei coordinatori, e l’esposizione di alcune esperienze da parte di alcini wwoofers.

Si comincia comunque con l’esposizione del bilancio consuntivo 2006, esposto in modo parallelo a quello del 2005, per consentire di fare un confronto su cosa varia negli anni. Viene distribuito una copia del bilancio 2006, che era comunque già stata spedita via e-mail a tutti i soci.

Durante l’esposizione dei dati del bilancio, vengono poste varie domande a cui si danno immediate risposte, da parte del presidente o di altri consiglieri. Le varie voci del bilancio vengono lette e commentate dal presidente all’assemblea. Nella lettura e spiegazione delle voci di bilancio, il presidente si sofferma su quelle che più ritiene opportuno spiegare; tra queste, ad esempio, spiega ampiamente la voce “rimborsi amministratori”; le spese per riunioni ed assemblee; le spese telefoniche; le consulenze del lavoro ed amministrative; la spesa per l’assicurazione dei volontari, che rappresenta il costo principale della nostra associazione, ed a tal proposito ci si sofferma a parlare dei costi e delle coperture che la polizza assicurativa dà ai soci; Claudio espone altre voci, quali l’”attivo circolante”, le immobilizzazioni, la “disponibilità liquida”, le voci del “passivo”, ecc…

Si passa alla discussione collettiva prima della votazione ed alla manifestazione individuale di voto; a tale proposito Angelo De Marco esprime il suo voto contrario all’approvazione del bilancio 2006; a tale voto contrario si associa anche il socio Giuseppe Riggio; mentre tutti gli altri presenti votano favorevolmente all’approvazione del bilancio 2006, con un solo astenuto.

Maria Josè interviene quindi per esporre quanto è stato fatto dai coordinatori nel passato anno. Precisa quali coordinatori regionali hanno partecipato alla riunione di stamattina e chi comunque anche se assente ha resocontato per iscritto alla riunione; delle regole che i coordinatori si sono dati e che hanno anche formulato in forma scritta; regole e proposte che Maria Josè espone all’assemblea. Un’esperienza interessante, comunicata da alcuni coordinatori è che dopo una visita del coordinatore da cui c’è stata una sensazione negativa, ha dato come risultato che l’azienda visitata non ha rinnovato la propria iscrizione l’anno successivo; si propone ancora una maggiore flessibilità da ambo le parti riguardo all’orario di lavoro stabilito dall’associazione, che va sempre concordato con libertà tra le parti; altra proposta è di espellere i soci viaggiatori che dicono di andare in un’azienda e poi non ci vanno e neanche avvisano; lo stesso vale al contrario se l’host invita a venire il viaggiatore e poi non lo ospita; comunque i coordinatori forniranno al consiglio le loro discussioni, progetti e proposte per iscritto. I coordinatori propongono di inserire la possibilità di espulsione di wwoofers o di hosts in caso di inosservanza degli impegni di ospitalità presi reciprocamente. L’assemblea approva unanimemente tale proposta; il consiglio si impegna a trovare la forma più idonea per attuare tale variazione al regolamento, valutando se si proporrà una sospensione temporanea o l’espulsione definitiva del socio inadempiente. Viene votato dall’assemblea se la sanzione da dare al socio sia l’espulsione o la sospensione: l’assemblea vota a maggioranza per la espulsione, con possibilità di reintegrazione per ravvedimento.

Riguardo all’approvazione del bilancio preventivo 2007, attualmente non redatto in forma definitive e non ancora distribuito ai soci, Claudio chiede ad Alan di esporre quali sono i progetti per il 2007 ed agli altri soci di fare proposte, rinviando la sua approvazione a quando sarà redatto in forma definitiva.

Alan e Claudio espongono il progetto di stampare le magliette con il simbolo del Wwoof, e vari soci si impegnano a chiedere preventivi di spesa per la realizzazione di tale progetto.

Giada di Roma espone dettagliatamente le iniziative in corso per l’ampliamento dell’esperienza dei mercati contadini nelle città, riguardo all’autocertificazione ed anche sul progetto da sviluppare col Wwoof Italia di riprendere la tradizione iniziale del Wwoof Inghilterra di avvicinare i consumatori con i produttori, anche con lo scambio di ospitalità ed aiuto nei soli week-end.

Claudio illustra sommariamente il progetto di Bridget che consiste essenzialmente nel risarcimento della natura per l’inquinamento e l’energia che le sottraiamo per il fatto di viaggiare (ad es. come wwoofer), risarcimento da fare tramite piantagione di alberi nelle aziende wwoof, con l’impegno di mantenerli in vita e farli crescere per almeno 20 anni.

Dopo una breve pausa per il “caffè”, si riprendono i lavori dell’assemblea, con l’intervento di Walter di Arezzo che espone la situazione attuale rispetto alle autorizzazioni sanitarie da chiedere per potere trasformare e commercializzare i prodotti agricoli. Le normative europee finora emanate sono state vessatorie verso i piccoli produttori e favorevoli per le grosse aziende multinazionali. L’associazione Asci di cui Walter fa parte è stata promotrice di un percorso di sviluppo e sostenibilità dei piccolii produttori contadini, in particolare biologici. Ultimamente c’è stato uno sviluppo ed una moda di questi mercatini locali e/o bio, ma si sta verificando una grande confusione ed anche infiltrazione, in questo mondo di piccoli produttori, di commercianti, di politici ecc.. quando non si accetta ad esempio il controllo dei locali politici, volendo restare indipendenti, si viene ricattati con l’invio dei controlli Usl, e relative diffide…

Per superare tali problemi, sono stati stilati dei regolamenti regionali e Cee, che prevedono una distinzione tra la produzione primaria agricola (ad es. grano, frutta, ecc.), con l’obbligo di notificare la produzione al comune, e la produzione secondaria (es. olio, vino, formaggio,…), con l’obbligo di registrazione e di riconoscimento, previa D.I.A, verifica entro 60 giorni dall’Usl, e conseguente divieto di iniziare a produrre e vendere finchè l’Usl non dice che va bene. In Friuli tale metodo è stato contestato, e si è ottenuta una semplificazione. Attualmente chi inizia a trasformare i propri prodotti agricoli, deve affrontare tutti questi problemi. Ci sono alcuni modi di superare qualcuno di quasti problemi: se la produzione e trasformazione è casalinga in piccole quantità (piccola produzione occasionale – regolamento CEE e regionali); si può anche chiedere una regola per produzioni tradizionali, o anche per produzioni effettuate in zone geografiche svantaggiate senza possibilità di adeguarsi a tutte le norme igieniche; si può anche dichiarare che si sta confezionando il proprio prodotto presso un altro laboratorio autorizzato; anche gli agriturismi, fino a 12 posti letto,possono preparare i propri prodotti in piccoli quantitativi (es 10 Kg al giorno di marmellate), da vendere ai propri ospiti; anche il piccolo produttore occasionale può vendere i propri prodotti se li etichetta con i dati previsti e sotto propria responsabilità; ci sono diversi obblighi a seconda del prodotto: ad es. le uova si possono vendere solo in azienda e non fuori, i prodotti animali devono essere tutti a norma, ma ci sono situazioni diverse in ogni provincia d’Italia, in alcune ci sono più controlli in altre meno. Comunque la cosa importante è quella di non delegare la difesa dei propri diritti ad altri ma di informarsi sulle leggi, i regolamenti, gli usi, e di scambiare le esperienze tra noi. La migliore strategia attualmente è quella di continuare con i mercatini locali, anche se occorre accordarsi con i comuni; oppure di lavorare con i G.A.S., dove le Usl non possono intromettersi.

Sull’argomento, di comune interesse, intervengono anche Angelo, Pino, Claudio, Giada. Quest’ultima racconta le esperienze fatte a Roma con il mercato “Terra terra”, con il fenomeno di imitazione e di richiesta da parte della politica locale di sviluppare questi mercatini locali, perché fanno tendenza, e la gente affluisce numerosa, arrivando a garantire l’assenza di controlli sanitari, anche perché comunque i produttori autocertificano (sono state create varie schede di autocertificazione) la genuinità dei propri prodotti. I produttori si sono anche posti obiettivo di ridurre i prezzi al consumatore, consentendo anche a chi ha poche risorse economiche di accedere a cibi di qualità, discorso opposto a quello che è la politica di Slow Food.

Walter conclude il suo intervento esponendo il suo progetto di stilare un piccolo manuale, dove si spiega come risolvere i vari problemi che il piccolo produttore incontra quando vuole vendere il suo prodotto. Tale prontuario, di dimensioni essenziali, sarà controllato anche da avvocati ed esperti, e sarà infine diffuso tra gli interessati, ma senza alcuna responsabilità di completezza o esattezza nei confronti di chi lo userà, ma verranno indicate le fonti dove si possono reperire informazioni sugli obblighi legali e sulle buone prassi igieniche. Viene fatto un applauso spontaneo dall’assemblea a Walter. Ci si propone di scambiarsi indirizzi e informazioni sull’argomento, per tenersi aggiornati e risolvere tali problemi.

Si da la parola ad Alan che illustra il progetto di Bridget sulla proliferazione di anidride carbonica, con i due aspetti di diminuirne la produzione e ridurne la presenza, tramite la piantagione di alberi.

Si è fatto lo studio su quanta CO2 si produce viaggiando con i vari mezzi di locomozione. La proposta sarebbe di chiedere ai soci di piantare alberi, con raccolta di fondi da parte dei soci e disponibilità di terreni da parte di aziende che aderiscono al progetto. In tal caso si potrebbe finanziare l’azienda wwoof che si impegna a piantare alberi che durino almeno 20 anni. Una wwoofer inglese, propone di acquistare terreni marginali con i soldi in surplus del bilancio wwoof, da destinare al rimboschimento. Rosa propone di scambiarsi informazioni e piante-semi di piante e alberi, che siano adatti all’ambiente e che siano varietà tradizionali. Dario evidenzia la problematica della conoscenza del terreno e delle piante adatte, nonché della tecnica di piantagione e coltivazione. Claudio ricorda che tale progetto è stimolante per un’associazione come la nostra che favorisce i viaggi, ma anche per ogni socio che comunque viaggia nella sua vita personale, e di ragionare su cosa rappresentano gli alberi, e su tutti gli effetti che ne derivano. Alan aprirà un forum sul sito del wwoof su questo argomento, tutti sono pregati di intervenire.

 

Alle ore 20,15 il presidente, non avendo null’altro su cui deliberare, dichiara chiusa la riunione mediante redazione, lettura, approvazione e sottoscrizione del presente verbale.
Il Presidente (Claudio Pozzi) Il Segretario (Giuseppe Riggio)

I Soci

 

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Pubblicato da Ale per WWOOF Italia

Contadino e Host nello Staff WWOOF Italia mi occupo della comunicazione e delle relazioni tra soci. Per contatti o per proporre nuovi contenuti webmaster@wwoof.it

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