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un appello per Mondeggi Bene Comune

da | Lug 16, 2017 | Iniziative

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Ciao a tutte/i, vi rigiro l’appello da diffondere.

Finora son state raccolte circa 180 adesioni, per la maggior parte di professori universitari, tramite canali interpersonali.Β 

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Adesso Γ¨ il momento di diffonderlo pubblicamente anche sui social network, nelle pagine, blog, giornali, riviste, mailing list, contatti personali, ogni canale che puΓ² raggiungere persone che lavorano nelle universitΓ , nella ricerca, nella cultura, studenti, ma anche a realtΓ  sociali che possono aderire (associazioni, organizzazioni, reti ecc).Β 

A questo scopo durante la tre giorni Γ¨ stato realizzato anche un video:Β https://www.youtube.com/watch?v=dpCkYWsDdj0&feature=youtu.be

Diffondetelo in modo virale!!

Adesso Γ¨ attivo anche il nuovo sito internet (ancora in costruzione ma ci sono caricati tutti i documenti di base):Β 

https://mondeggibenecomune.noblogs.org/documenti/appello-per-la-gestione-civica-di-mondeggi-2017/

Sotto trovate la mail, a presto!

Daniele

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Care/i,

stiamo raccogliendo adesioni a questoΒ AppelloΒ di un cospicuo numero di professori, ricercatori e studiosi (a livello italiano e internazionale) e di realta’ della societΓ  civile (associazioni, organizzazioni, reti etc), per supportare ed incrementare la credibilitΓ  dell’esperienza di custodia diΒ Mondeggi Bene ComuneΒ di fronte all’opinione pubblica e alla Citta’ Metropolitana di Firenze (proprietaria del bene), che sta rilanciando la vendita della fattoria in modo sempre piu’ determinato.

Chi non conoscesse Mondeggi, puo’ approfondire la questione leggendo questoΒ DossierΒ che ne ripercorre la storia e prendere visione in questoΒ Dossier fotograficoΒ di cio’ che a grandi linee e’ stato fatto in questi anni.Β QuiΒ potete leggere l’appello di tre anni fa (a cui aderirono circa ottanta professori).

L’appello fa parte di un insieme di pressioni volte all’interruzione della scrittura del bando di vendita e al riconoscimento dellaΒ Gestione Civica della ComunitΓ  di Mondeggi, definita nella β€˜Dichiarazione di gestione civica di un bene comuneβ€˜ e gia’ in atto.

Una strada che ha avuto successo in diversi contesti accomunati dalla volontΓ  delle istituzioni di dialogare con delle realta’ nate e sviluppate con una logica di reale democrazia dal basso e di valorizzarne la funzione sociale, senza trincerarsi dietro alla retorica della legalitΓ  consapevoli che questa rappresenta un concetto dinamico, che cambia nello spazio e nel tempo a seconda della volonta’ politica presente nelle istituzioni. Ma in mancanza di questa volontΓ  c’e’ bisogno del vostro supporto.

Per questo vi invitiamo aΒ diffondere pubblicamenteΒ l’appello, attraverso canali utili come contatti personali, social network, blog, giornali, riviste, mailing list. Potete diffonderlo utilizzando questoΒ videoΒ o questaΒ paginaΒ (sul nuovo sito web in costruzione). Ecco laΒ versione in inglese.

Il vostro supporto in questo momento Γ¨ fondamentale per la sopravvivenza di un’esperienza unica di autogestione di un Bene Comune che coinvolge la partecipazione e la determinazione di centinaia di persone.

Per aderireΒ scrivere aΒ versomondeggibenecomune@inventati.org

  • con Nome e cognome;Β Materia di studio o di insegnamento;Β UniversitΓ , scuola o ente di riferimento
  • oppure Nome della realtΓ  socialeΒ (associazione, organizzazione, rete etc)

Grazie per il supporto, vi aspettiamo a Mondeggi!

Daniele Amorati

Mondeggi Bene Comune – Fattoria Senza Padroni

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APPELLO DA DOCENTI, RICERCATORI, STUDIOSI E DALLA SOCIETΓ€ CIVILE PER IL MANTENIMENTO DELLAΒ 

GESTIONE DEL BENE COMUNE NELLA FATTORIA DI MONDEGGI A BAGNO A RIPOLI – FIRENZE

Circa tre anni fa un folto numero di accademici di molte universitΓ  italiane e di studiosi di vari centri di ricerca manifestarono tramite un appello la loro contrarietΓ  all’alienazione della Fattoria di Mondeggi, una tenuta pubblica che versava in stato di abbandono, chiedendo alle pubbliche amministrazioni di immaginare un futuro diverso dalla vendita, assieme a tutta la vasta e variegata comunitΓ  che la stava facendo rivivere impegnandosi a trasformala in β€œbene comune”. Oggi nuovamente sentiamo il bisogno di intervenire perchΓ© sebbene da un lato la comunitΓ  che si prende cura di Mondeggi si Γ¨ ingrandita e consolidata, dall’altro la pubblica amministrazione continua a perseguire la strada dell’alienazione, ignorando ciΓ² che sta succedendo in quelle terre ed evitando un confronto serio teso a dare spazio a quel progetto nato dal basso, che ha mobilitato tanta energia sociale e solidale.

Dopo aver tentato l’asta della tenuta, andata deserta, e deliberato di vendere alcuni terreni per coprire spese e interessi dei creditori, la CittΓ  Metropolitana ha venduto tutti i beni mobili della societΓ  e proceduto a ripianarne il dissesto finanziario con soldi pubblici, per poter accorpare e mettere all’asta in un solΒ lottoΒ tutti i terreni, i fabbricati e addirittura la villa di pregio storico.Β Viene evocato l’enorme debito – circa un milione e mezzo di euro – accumulato in decenni di gestione agroindustriale e di abbandono per perseguire nella logica dell’alienazione e cancellare con unΒ colpoΒ di spugna una gestione alternativa che sta dando ottimi frutti. Ma il debito della societΓ  agricola Γ¨ il risultato di un’amministrazione miope che ha portato a scelte di politica agronomica fallimentari con modelli produttivi che hanno alienato le proprietΓ , le competenze e le tecniche di contadini e artigiani, aprendo la strada al modello unico industriale, prima causa dell’inquinamento, della disoccupazione e dell’abbandono del territorio.

Vale la pena ripetere che la proprietΓ  pubblica costituisce da sempre la premessa per la promozione dell’interesse generale: alienare Mondeggi vuol dire negare e perdere per sempre l’opportunitΓ  di far crescere ulteriormente un processo di costituzione, recupero, utilizzo e godimento di un bene comune che i cittadini hanno autogestito in questi anni con successo, senza l’appoggio delle istituzioni e di finanziamenti pubblici. Dal 2014 per opporsi alla vendita si Γ¨ attivata a Mondeggi una comunitΓ  inclusiva di persone che presidia, custodisce e mantiene gli immobili e le terre. Questa comunitΓ , che si organizza in forma assembleare e utilizza il processo decisionale condiviso, ha mostrato caratteri positivi ed innovativi, sotto vari punti di vista che vanno da quello prettamente agricolo a quello sociale e pedagogico:

  • la collaborazione con diversi dipartimenti delle universitΓ  italiane e straniere (Firenze,Β Reggio Emilia,Β Roma, Cagliari, Siena, Trento, Oxford, Barcellona, ecc.) per progetti di ricerca, tesi di laurea e momenti formativi condotti da vari docenti universitari;

  • l’organizzazione di seminari di approfondimento, convegni tecnici e conferenze che hanno visto la presenza di personalitΓ  di alto profilo nazionale e internazionale, su conoscenze e tecniche agroecologiche e tematiche di attuale rilevanza;Β 

  • il progressivo affermarsi della fattoria come interfaccia tra mondo urbano e rurale che ha innescato un continuo libero scambio di saperi e competenze, al cui interno si inserisce la Scuola Contadina, in cui professori, agronomi, esperti e contadini tengono lezioni e laboratori gratuiti;Β 

  • il coinvolgimento in campo educativo con numerose classi delle scuole elementari e medie in visita alla fattoria per partecipare a percorsi formativi di didattica attiva;

  • il ruolo cruciale della fattoria nella promozione di relazioni ricreative, conviviali e sociali che costituiscono la base indispensabile di una identitΓ  condivisa e la premessa per il rafforzarsi di dinamiche di mutuo aiuto, cooperazione e condivisione che sono necessarie per il neo-radicamento di comunitΓ  contadine;

  • la sperimentazione di forme di democrazia diretta attraverso l’adozione della decisione consensuale basata su principi di apertura, inclusivitΓ  e condivisione che hanno condotto a documenti molto elaborati;

  • il recupero e la rivitalizzazione di circa 80 ettari dei 180 totali dell’azienda, con coltivazioni di seminativi, di alberi da frutto, di ortaggi, piante aromatiche e zafferano, la gestione di olivi e vigne, l’allevamento ovi-caprino e di galline ovaiole, l’apicoltura, il vivaio, le produzioni erboristiche, laΒ panificazioneΒ e la birrificazione, mediante la rivisitazione in senso agroecologico del modello agricolo tradizionale;

  • la realizzazione di interventi di manutenzione autogestita per una gestione condivisa del patrimonio abitativo;

  • il coinvolgimento di piΓΉ di trecento persone del territorio nella custodia del bene comune, con progetti di autogestione di parte dell’oliveta e degli orti condivisi (progetto Mo.T.A.);

  • il recupero di varietΓ  locali di alberi, piante e grani, l’organizzazione di giornate di scambio di semi e di una Casa delle Sementi;

  • la pragmatica ricerca di interlocuzione con le istituzioni che ha condotto alla elaborazione di una β€œDichiarazione di uso civico del bene comune” con il quale il movimento si Γ¨ autocostituito in comunitΓ  e ha prospettato possibili forme di riconoscimento legale dell’esperienza.

In questi anni di custodia la comunitΓ  locale si Γ¨ aggregata intorno all’attivitΓ  del comitato si Γ¨ consolidata e ha preso coscienza di sΓ©. Sulla scia delle positive esperienze di Napoli (ex Asilo Filangieri) e Palermo (Complesso di Montevergini), che hanno visto riconoscere dall’Ente Pubblico il loro percorso di gestione condivisa di un bene comune, Γ¨ stata redatta unaΒ β€œDichiarazione di gestione civica di un bene comune”, con cui si costituisce la ComunitΓ  di Mondeggi quale soggetto collettivo in grado di custodire e far vivere Mondeggi attraverso una serie di regole chiare e condivise.

CiΓ² nonostante CittΓ  Metropolitana ritiene di dover porre fine a questa β€œillegale” e β€œscandalosa” costruzione di bene comune che in altri contesti non solo Γ¨ riconosciuta legalmente (es. carte sulla gestione dei beni comuni, affidamento di spazi pubblici, forme di scambio di servizi, ecc.) ma Γ¨ anche sostenuta amministrativamente ed economicamente perchΓ© in essa viene riconosciuto un benefico effetto nel rafforzamento del tessuto sociale oggi sempre piΓΉ rarefatto e frammentato.Β Di fronte alla reiterata volontΓ  della comunitΓ  di Mondeggi di aprire un dialogo e veder riconosciuta l’utilitΓ  sociale del proprio lavoro,Β la CittΓ  Metropolitana motiva l’intenzione di alienare l’intera proprietΓ  in quanto β€œpotrebbe meglio consentire al complesso immobiliare Villa di Mondeggi e sue pertinenze, di adempiere alla missione di β€˜promozione della ruralitΓ  polifunzionale’, come da prescrizioni urbanistiche del Comune di Bagno a Ripoli” senza considerare che la β€˜promozione della ruralitΓ  polifunzionale’ Γ¨ giΓ  in atto, cosΓ¬ come pratiche ottimali di agricoltura contadina sostenibile e di filiera corta, in grado di coinvolgere la comunitΓ  locale e aumentare il senso di appartenenza e di partecipazione.

Se l’alienazione avesse luogo si puΓ² verosimilmente prevedere che a un’esperienza migliorativa, che sta riscuotendo un evidente successo, si sostituirebbe una societΓ  finanziaria che rafforzerebbe il fenomeno di gentrificazione e accentramento della proprietΓ  fondiaria, giΓ  in atto in Italia da decenni con la scomparsa solo negli ultimi trenta anni di quasi due milioni di piccole aziende contadine, deprimendo il protagonismo della societΓ  locale.

Mondeggi rappresenta un esperimento riuscito di gestione di un bene secondo logicheΒ comunitarie, contro l’individualismo dilagante,Β solidali, contro l’onnivora competizione,Β autogestionarie, al posto dell’onnipresente gerarchia. Per questo l’esperienza di Mondeggi Γ¨ al contempo un tassello importante dell’urgente riflessione mondiale sui limiti dello sviluppo agro-industriale e un’alternativa reale e funzionante. L’attivazione propositiva di un bene comune consente di dare una risposta pratica e attuabile alle perduranti crisi ecologiche, alla disoccupazione, al progressivo scadimento della qualitΓ  degli alimenti, alla frammentazione del tessuto sociale rurale. Non chiediamo l’appoggio solo di chi condivide i nostri principi ma anche di coloro che credono nell’importanza di strade non omologate, nutrite da un protagonismo dal basso come premessa per una diffusione del potere, delle opportunitΓ , dei modelli culturali per un futuro sostenibile e solidale, che oggi in Toscana appare utopico, mentre in altri contesti Γ¨ diventato pratica comune.

Tutto ciΓ² considerato, chiediamo alla CittΓ  Metropolitana di Firenze

  • di non procedere alla pubblicazione del bando di vendita;

  • di costruire un percorso di riconoscimento e dialogo con i soggetti pubblici e sociali interessati a consolidare il progetto giΓ  avviato dalla ComunitΓ  di Mondeggi, in modo da definire e formalizzare forme innovative di gestione sociale e condivisa della Fattoria di Mondeggi, a partire dalla β€œDichiarazione di gestione civica di un bene comune”;

  • di delineare un progetto di recupero e valorizzazione nel quadro della gestione civica di Mondeggi cosΓ¬ come giΓ  avvenuto in altri contesti quali Napoli o Palerm

VISUALIZZA LE ADESIONI AGGIORNATE

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Pubblicato da Claudio per WWOOF Italia

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