Ciao a tutte/i, vi rigiro lβappello da diffondere.
Finora son state raccolte circa 180 adesioni, per la maggior parte di professori universitari, tramite canali interpersonali.Β
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Adesso Γ¨ il momento di diffonderlo pubblicamente anche sui social network, nelle pagine, blog, giornali, riviste, mailing list, contatti personali, ogni canale che puΓ² raggiungere persone che lavorano nelle universitΓ , nella ricerca, nella cultura, studenti, ma anche a realtΓ sociali che possono aderire (associazioni, organizzazioni, reti ecc).Β
A questo scopo durante la tre giorni Γ¨ stato realizzato anche un video:Β https://www.youtube.com/watch?v=dpCkYWsDdj0&feature=youtu.be
Diffondetelo in modo virale!!
Adesso Γ¨ attivo anche il nuovo sito internet (ancora in costruzione ma ci sono caricati tutti i documenti di base):Β
https://mondeggibenecomune.noblogs.org/documenti/appello-per-la-gestione-civica-di-mondeggi-2017/
Sotto trovate la mail, a presto!
Daniele
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Care/i,
stiamo raccogliendo adesioni a questoΒ AppelloΒ di un cospicuo numero di professori, ricercatori e studiosi (a livello italiano e internazionale) e di realtaβ della societΓ civile (associazioni, organizzazioni, reti etc), per supportare ed incrementare la credibilitΓ dellβesperienza di custodia diΒ Mondeggi Bene ComuneΒ di fronte allβopinione pubblica e alla Cittaβ Metropolitana di Firenze (proprietaria del bene), che sta rilanciando la vendita della fattoria in modo sempre piuβ determinato.
Chi non conoscesse Mondeggi, puoβ approfondire la questione leggendo questoΒ DossierΒ che ne ripercorre la storia e prendere visione in questoΒ Dossier fotograficoΒ di cioβ che a grandi linee eβ stato fatto in questi anni.Β QuiΒ potete leggere lβappello di tre anni fa (a cui aderirono circa ottanta professori).
Lβappello fa parte di un insieme di pressioni volte allβinterruzione della scrittura del bando di vendita e al riconoscimento dellaΒ Gestione Civica della ComunitΓ di Mondeggi, definita nella βDichiarazione di gestione civica di un bene comuneβ e giaβ in atto.
Una strada che ha avuto successo in diversi contesti accomunati dalla volontΓ delle istituzioni di dialogare con delle realtaβ nate e sviluppate con una logica di reale democrazia dal basso e di valorizzarne la funzione sociale, senza trincerarsi dietro alla retorica della legalitΓ consapevoli che questa rappresenta un concetto dinamico, che cambia nello spazio e nel tempo a seconda della volontaβ politica presente nelle istituzioni. Ma in mancanza di questa volontΓ cβeβ bisogno del vostro supporto.
Per questo vi invitiamo aΒ diffondere pubblicamenteΒ lβappello, attraverso canali utili come contatti personali, social network, blog, giornali, riviste, mailing list. Potete diffonderlo utilizzando questoΒ videoΒ o questaΒ paginaΒ (sul nuovo sito web in costruzione). Ecco laΒ versione in inglese.
Il vostro supporto in questo momento Γ¨ fondamentale per la sopravvivenza di unβesperienza unica di autogestione di un Bene Comune che coinvolge la partecipazione e la determinazione di centinaia di persone.
Per aderireΒ scrivere aΒ versomondeggibenecomune@inventati.org
- con Nome e cognome;Β Materia di studio o di insegnamento;Β UniversitΓ , scuola o ente di riferimento
- oppure Nome della realtΓ socialeΒ (associazione, organizzazione, rete etc)
Grazie per il supporto, vi aspettiamo a Mondeggi!
Daniele Amorati
Mondeggi Bene Comune β Fattoria Senza Padroni
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APPELLO DA DOCENTI, RICERCATORI, STUDIOSI E DALLA SOCIETΓ CIVILE PER IL MANTENIMENTO DELLAΒ
GESTIONE DEL BENE COMUNE NELLA FATTORIA DI MONDEGGI A BAGNO A RIPOLI β FIRENZE
Circa tre anni fa un folto numero di accademici di molte universitΓ italiane e di studiosi di vari centri di ricerca manifestarono tramite un appello la loro contrarietΓ allβalienazione della Fattoria di Mondeggi, una tenuta pubblica che versava in stato di abbandono, chiedendo alle pubbliche amministrazioni di immaginare un futuro diverso dalla vendita, assieme a tutta la vasta e variegata comunitΓ che la stava facendo rivivere impegnandosi a trasformala in βbene comuneβ. Oggi nuovamente sentiamo il bisogno di intervenire perchΓ© sebbene da un lato la comunitΓ che si prende cura di Mondeggi si Γ¨ ingrandita e consolidata, dallβaltro la pubblica amministrazione continua a perseguire la strada dellβalienazione, ignorando ciΓ² che sta succedendo in quelle terre ed evitando un confronto serio teso a dare spazio a quel progetto nato dal basso, che ha mobilitato tanta energia sociale e solidale.
Dopo aver tentato lβasta della tenuta, andata deserta, e deliberato di vendere alcuni terreni per coprire spese e interessi dei creditori, la CittΓ Metropolitana ha venduto tutti i beni mobili della societΓ e proceduto a ripianarne il dissesto finanziario con soldi pubblici, per poter accorpare e mettere allβasta in un solΒ lottoΒ tutti i terreni, i fabbricati e addirittura la villa di pregio storico.Β Viene evocato lβenorme debito βΒ circa un milione e mezzo di euroΒ β accumulato in decenni di gestione agroindustriale e di abbandono per perseguire nella logica dellβalienazione e cancellare con unΒ colpoΒ di spugna una gestione alternativa che sta dando ottimi frutti. Ma il debito della societΓ agricola Γ¨ il risultato di unβamministrazione miope che ha portato a scelte di politica agronomica fallimentari con modelli produttivi che hanno alienato le proprietΓ , le competenze e le tecniche di contadini e artigiani, aprendo la strada al modello unico industriale, prima causa dellβinquinamento, della disoccupazione e dellβabbandono del territorio.
Vale la pena ripetere che la proprietΓ pubblica costituisce da sempre la premessa per la promozione dellβinteresse generale: alienare Mondeggi vuol dire negare e perdere per sempre lβopportunitΓ di far crescere ulteriormente un processo di costituzione, recupero, utilizzo e godimento di un bene comune che i cittadini hanno autogestito in questi anni con successo, senza lβappoggio delle istituzioni e di finanziamenti pubblici. Dal 2014 per opporsi alla vendita si Γ¨ attivata a Mondeggi una comunitΓ inclusiva di persone che presidia, custodisce e mantiene gli immobili e le terre. Questa comunitΓ , che si organizza in forma assembleare e utilizza il processo decisionale condiviso, ha mostrato caratteri positivi ed innovativi, sotto vari punti di vista che vanno da quello prettamente agricolo a quello sociale e pedagogico:
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la collaborazione con diversi dipartimenti delle universitΓ italiane e straniere (Firenze,Β Reggio Emilia,Β Roma, Cagliari, Siena, Trento, Oxford, Barcellona, ecc.) per progetti di ricerca, tesi di laurea e momenti formativi condotti da vari docenti universitari;
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lβorganizzazione di seminari di approfondimento, convegni tecnici e conferenze che hanno visto la presenza di personalitΓ di alto profilo nazionale e internazionale, su conoscenze e tecniche agroecologiche e tematiche di attuale rilevanza;Β
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il progressivo affermarsi della fattoria come interfaccia tra mondo urbano e rurale che ha innescato un continuo libero scambio di saperi e competenze, al cui interno si inserisce la Scuola Contadina, in cui professori, agronomi, esperti e contadini tengono lezioni e laboratori gratuiti;Β
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il coinvolgimento in campo educativo con numerose classi delle scuole elementari e medie in visita alla fattoria per partecipare a percorsi formativi di didattica attiva;
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il ruolo cruciale della fattoria nella promozione di relazioni ricreative, conviviali e sociali che costituiscono la base indispensabile di una identitΓ condivisa e la premessa per il rafforzarsi di dinamiche di mutuo aiuto, cooperazione e condivisione che sono necessarie per il neo-radicamento di comunitΓ contadine;
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la sperimentazione di forme di democrazia diretta attraverso lβadozione della decisione consensuale basata su principi di apertura, inclusivitΓ e condivisione che hanno condotto a documenti molto elaborati;
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il recupero e la rivitalizzazione di circa 80 ettari dei 180 totali dellβazienda, con coltivazioni di seminativi, di alberi da frutto, di ortaggi, piante aromatiche e zafferano, la gestione di olivi e vigne, lβallevamento ovi-caprino e di galline ovaiole, lβapicoltura, il vivaio, le produzioni erboristiche, laΒ panificazioneΒ e la birrificazione, mediante la rivisitazione in senso agroecologico del modello agricolo tradizionale;
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la realizzazione di interventi di manutenzione autogestita per una gestione condivisa del patrimonio abitativo;
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il coinvolgimento di piΓΉ di trecento persone del territorio nella custodia del bene comune, con progetti di autogestione di parte dellβoliveta e degli orti condivisi (progetto Mo.T.A.);
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il recupero di varietΓ locali di alberi, piante e grani, lβorganizzazione di giornate di scambio di semi e di una Casa delle Sementi;
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la pragmatica ricerca di interlocuzione con le istituzioni che ha condotto alla elaborazione di una βDichiarazione di uso civico del bene comuneβ con il quale il movimento si Γ¨ autocostituito in comunitΓ e ha prospettato possibili forme di riconoscimento legale dellβesperienza.
In questi anni di custodia la comunitΓ locale si Γ¨ aggregata intorno allβattivitΓ del comitato si Γ¨ consolidata e ha preso coscienza di sΓ©. Sulla scia delle positive esperienze di Napoli (ex Asilo Filangieri) e Palermo (Complesso di Montevergini), che hanno visto riconoscere dallβEnte Pubblico il loro percorso di gestione condivisa di un bene comune, Γ¨ stata redatta unaΒ βDichiarazione di gestione civica di un bene comuneβ, con cui si costituisce la ComunitΓ di Mondeggi quale soggetto collettivo in grado di custodire e far vivere Mondeggi attraverso una serie di regole chiare e condivise.
CiΓ² nonostante CittΓ Metropolitana ritiene di dover porre fine a questa βillegaleβ e βscandalosaβ costruzione di bene comune che in altri contesti non solo Γ¨ riconosciuta legalmente (es. carte sulla gestione dei beni comuni, affidamento di spazi pubblici, forme di scambio di servizi, ecc.) ma Γ¨ anche sostenuta amministrativamente ed economicamente perchΓ© in essa viene riconosciuto un benefico effetto nel rafforzamento del tessuto sociale oggi sempre piΓΉ rarefatto e frammentato.Β Di fronte alla reiterata volontΓ della comunitΓ di Mondeggi di aprire un dialogo e veder riconosciuta lβutilitΓ sociale del proprio lavoro,Β la CittΓ Metropolitana motiva lβintenzione di alienare lβintera proprietΓ in quanto βpotrebbe meglio consentire al complesso immobiliare Villa di Mondeggi e sue pertinenze, di adempiere alla missione di βpromozione della ruralitΓ polifunzionaleβ, come da prescrizioni urbanistiche del Comune di Bagno a RipoliβΒ senza considerare che la βpromozione della ruralitΓ polifunzionaleβ Γ¨ giΓ in atto, cosΓ¬ come pratiche ottimali di agricoltura contadina sostenibile e di filiera corta, in grado di coinvolgere la comunitΓ locale e aumentare il senso di appartenenza e di partecipazione.
Se lβalienazione avesse luogo si puΓ² verosimilmente prevedere che a unβesperienza migliorativa, che sta riscuotendo un evidente successo, si sostituirebbe una societΓ finanziaria che rafforzerebbe il fenomeno di gentrificazione e accentramento della proprietΓ fondiaria, giΓ in atto in Italia da decenni con la scomparsa solo negli ultimi trenta anni di quasi due milioni di piccole aziende contadine, deprimendo il protagonismo della societΓ locale.
Mondeggi rappresenta un esperimento riuscito di gestione di un bene secondo logicheΒ comunitarie, contro lβindividualismo dilagante,Β solidali, contro lβonnivora competizione,Β autogestionarie, al posto dellβonnipresente gerarchia. Per questo lβesperienza di Mondeggi Γ¨ al contempo un tassello importante dellβurgente riflessione mondiale sui limiti dello sviluppo agro-industriale e unβalternativa reale e funzionante. Lβattivazione propositiva di un bene comune consente di dare una risposta pratica e attuabile alle perduranti crisi ecologiche, alla disoccupazione, al progressivo scadimento della qualitΓ degli alimenti, alla frammentazione del tessuto sociale rurale. Non chiediamo lβappoggio solo di chi condivide i nostri principi ma anche di coloro che credono nellβimportanza di strade non omologate, nutrite da un protagonismo dal basso come premessa per una diffusione del potere, delle opportunitΓ , dei modelli culturali per un futuro sostenibile e solidale, che oggi in Toscana appare utopico, mentre in altri contesti Γ¨ diventato pratica comune.
Tutto ciΓ² considerato, chiediamo alla CittΓ Metropolitana di Firenze
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di non procedere alla pubblicazione del bando di vendita;
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di costruire un percorso di riconoscimento e dialogo con i soggetti pubblici e sociali interessati a consolidare il progetto giΓ avviato dalla ComunitΓ di Mondeggi, in modo da definire e formalizzare forme innovative di gestione sociale e condivisa della Fattoria di Mondeggi, a partire dalla βDichiarazione di gestione civica di un bene comuneβ;
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di delineare un progetto di recupero e valorizzazione nel quadro della gestione civica di Mondeggi così come già avvenuto in altri contesti quali Napoli o Palerm
VISUALIZZA LE ADESIONI AGGIORNATE
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