Sono arrivata in Italia grazie alla University of New Hampshire negli USA che organizza nell’ambito della formazione in “Eco-gastronomia” alcuni stage di 2-3 mesi nel vostro Paese. Dopo questa esperienza volevo ritornare per un periodo più lungo nella fattoria che ho conosciuto, così ho scoperto il WWOOF.
Ho condiviso tutti gli aspetti dell’arte di vivere con sobrietà in campagna e ho imparato molte pratiche di autoproduzione. Per esempio ho capito il ciclo del grano: si parte in autunno con la semina di un miscuglio di diverse varietà poi in estate si porta il raccolto al mulino. Con la farina ottenuta ho imparato a fare pane con pasta madre, pasta, dolci a seconda di quello di cui avevamo bisogno. La crusca e la svecciatura del grano andavano invece alle galline che così ci davano ottime uova e un po’ di carne quando, ahimè, era ora di macellarle.
Nell’orto è stato entusiasmante seguire ogni ciclo dalla nascita delle piantine nel semenzaio riscaldato dalle galline, fino al raccolto in campo delle verdure che andavano direttamente in tavola oppure dei frutti per la produzione di semente per l’anno successivo. E proprio nell’orto ho imparato l’importanza della gestione dell’acqua piovana: con uno stagno come riserva e una buona pacciamatura con paglia del nostro grano, si riesce a garantire il fabbisogno idrico senza utilizzare l’acqua della rete del consorzio. Dal punto di vista dell’energia, il bosco ed i pannelli solari aiutano a non dipendere dalle forniture esterne e ho sperimentato che è molto più divertente fare la legna che… pagare le bollette!
Parlando di rifiuti devo dire che riducendo gli acquisti se ne producono davvero pochi: fra animali e compost tutto finisce nel ciclo della fattoria senza disturbare camion e discariche.
Il segreto per non comprare? Mangiare quello che c’è!
Se vi sembra poco, non immaginate che meraviglia di ravioli si possono preparare con la propria farina, le verdure dell’orto e la ricotta del vicino… Infatti abbiamo scambiato spesso le nostre eccedenze con altri cibi prodotti nelle fattorie intorno, per esempio latte e formaggio. Ecco un altro aspetto importante dell’autosufficienza per la sovranità alimentare: fare rete con chi vive come te, intorno a te.
Jeni
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