

Quando Jandi, il coordinatore di WWOOF Svezia, ha incrociato la storia di Federico, non ha potuto fare a meno di notare che, anche se in modi diversi, ad entrambi l’incontro con il WWOOF ha cambiato la vita: dal suo desiderio di saperne di più sull’esperienze di Federico è nata un’intervista.


Diventare WWOOFer
A 24 anni, la vita di Federico Fringuelli, un ragazzo di Senigallia che ha fatto della sua passione per la fotografia una professione diventando regista e montatore cinematografico, viene sconvolta come quella di tutti dall’arrivo del Covid. Federico si sente imprigionato, è stanco della vita nelle grandi città, e sente che è arrivato il momento di cambiare e di viaggiare per scoprire paesi, persone, storie. Dopo aver sentito da un amico della possibilità di viaggiare da una fattoria all’altra ha cercato su Google “viaggi e fattorie biologiche”, trovando in questo modo WWOOF. Gli è piaciuta subito l’idea di contribuire a un mondo più sostenibile e di fare attività all’aria aperta lavorando con gli animali: non ci ha messo molto a decidere che quella era la cosa giusta per lui in quel momento.
“Ho riempito lo zaino con alcuni vestiti, il computer e le macchine fotografiche e ho comprato un biglietto di sola andata per la Svezia. Già al primo posto che ho visitato ho trovato una seconda famiglia, che mi ha mostrato la Svezia più autentica e ospitale: dovevo stare pochi giorni, ho finito per stare con loro un mese intero, e il rapporto di WWOOFing con My, il mio primo host, si è presto trasformato in un’amicizia sincera.”


Nel racconto di Federico c’è l’emozione per i suoi primi lavori con gli animali, i cavalli, i pony, i maiali e le pecore: ha imparato molto sulla lavorazione della lana e sui piccoli lavori di costruzione e di ornamento della fattoria, ma soprattutto è stato fantastico condividere per un po’ la vita dell’host in campagna e conoscere altre persone interessanti e tanti wwoofer.


Federico si era a quel punto ormai innamorato della Svezia e ha cominciato a pensare all’opzione di rimanere lì invece di continuare a viaggiare con lo zaino in spalla.


Ha sentito da una WWOOFer che a Uppsala c’erano opportunità di lavoro, e si è avvicinato alla città attraverso la sua seconda esperienza di WWOOFing: qui la routine era totalmente diversa poiché oltre ad aiutare nella gestione dei 50 Alpaca ha cominciato a scattare fotografie, realizzare video e documentare la vita nella fattoria. L’atmosfera multiculturale ha reso il soggiorno più che piacevole: oltre a Federico c’erano un WWOOFer tedesco, un argentino e una ragazza finlandese, e presto è riuscito a trovare piccoli lavori a Uppsala per continuare il suo sogno svedese.
“Perché consigli di fare WWOOFing in Svezia?”
All’ultima domanda di Jandi la risposta di Federico è calorosa: per allontanarsi dallo stress, e trascorrere un periodo di tranquillità e pace presso gli host svedesi così accoglienti. La stessa risposta che avrebbe potuto dare Jandi quando nel 2004 in Italia ha scoperto il WWOOF: per poi decidere, una volta tornato in patria, di fondare WWOOF Svezia per permettere a persone come Federico di fare lo stesso tipo di esperienza e di stringere solidi rapporti di vita.
Federico sorride, mentre chiude l’intervista con Jandi: “ Allora è grazie a te se vivo in Svezia ora, grazie!”


Credito fotografico a Federico che ha scattato la maggior parte delle foto di questo articolo, tranne la foto del casale rosso che è stata presa dal profilo host di WWOOF Svezia.
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