Un albero nel cuore
Il cuore di Sicilia, terra di grano, viti, ulivi e mandorli; terra di zolfo, gesso e sale.
Terre baciate dal sole, terre fertili, ma in via di desertificazione. Una terra che ha
dimenticato i propri alberi originari che oggi non fanno più parte del paesaggio:
monocoltura del grano, pascoli incontrollati, incendi ed errate politiche forestali li
hanno cancellati. Ma sono spariti anche dalla cultura e dalla memoria della gente.
La storia
Nel 2008 una decina di ragazzi, decisi a lasciare un chiaro segno di rinascita alla
propria terra, iniziano a piantare roverelle, frassini, bagolari, lecci, e tanti altri.
Dopo 6 anni, ne sono stati messi a dimora 11.400 in aree diverse fra le province
di Caltanisetta, Palermo, Catania. Il più delle volte sono terreni privati ma talvolta
pubblici, come nel caso del comune di San Cataldo (CL) dove è in programma
la forestazione di un parco urbano di una trentina di ettari.
La crescita
Essendo essenze confinate a pochissime zone protette, l’intento dei volontari è di
diffonderle a macchia di leopardo sul territorio dell’entroterra siciliano. La differenza
tra 0 e 1 è infatti enorme: quegli alberi crescendo diventano madri di altre piante
in una zona dove prima erano assenti e così inizia la diffusione.
Come e perchè
L’obiettivo è ambizioso: riportare i boschi originari nel cuore della Sicilia e della
gente. Si organizzano raccolta semi, trapianto di alberi, iniziative educative nelle
scuole, convegni con le istituzioni ed eventi culturali perché il messaggio di “Un
albero nel cuore” sia forte e chiaro.
Non c’è niente di più rivoluzionario che piantare un albero: è un gesto tanto forte
da cambiare la storia di un luogo.
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