Pescheto

Chi semina vento raccoglie tempesta

da | Mag 15, 2023 | Dalle nostre reti, News

l’incapacità dei sistemi ad alta intensità produttiva di tutelare il territorio

L’agricoltura italiana non ha nemici esterni che la mettano in pericolo,
è essa stessa, condotta in modo iperproduttivo e volto alla esportazione,
la causa dei pericoli che la minano.

 Da un po’ di tempo si susseguono grida che, addirittura,  evocano il pericolo di scomparsa delle produzioni agricole italiane: da quelle lanciate durante la giornata nazionale dell’ortofrutta (Addio a 100 milioni di piante da frutto!), all’appello per il sostegno alla produzione di grano duro nazionale lanciato da un’organizzazione di agricoltori pugliese, alle dichiarazioni fatte un paio di giorni fa, in occasione del Macfrut (importante fiera del settore ortofrutticolo svolta a Rimini), dinanzi al presidente Mattarella a cui, un po’ paradossalmente, sono stati messi in evidenza i problemi conseguenti la siccità che ha colpito negli scorsi mesi l’agricoltura dell’area, proprio mentre si stava verificando un nubifragio che avrebbe fatto cadere in due giorni la stessa quantità di pioggia che sarebbe dovuta scendere nei mesi precedenti.

Le piante da frutto sarebbero scomparse nel corso del quindicennio trascorso per la perdita di 100.000 ha di coltivazioni. Ma quale è la causa? Non si citano l’utilizzo della superficie agricola a fini diversi, l’urbanizzazione selvaggia e, alla base di tutto, il sistema economico del libero mercato che, finalizzando tutto al massimo profitto, concentra le produzioni ove esiste maggiore redditività, spesso fuori d’Italia.

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Pubblicato da Claudio per WWOOF Italia

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