Le prove di una campagna di disobbedienza sono state fatte in una domenica dell’ottobre 2015 quando furono improvvisamente piantati ovunque centinaia di ulivi nelle campagne del Salento contro i provvedimenti voluti da governo e Ue che prevedevano la distruzione degli ulivi per “salvare” gli alberi ammalati.
Ora aziende agricole, associazioni e cittadini si preparano a scendere nei campi contro il decreto Martina che impone l’uso di pesticidi dappertutto (nelle campagne, sui cigli stradali, sulle aiuole cittadine e pure sugli appezzamenti a uso domestico) in un territorio già avvelenato e con dati epidemiologici impressionanti. “Non si può costringere un popolo ad autodistruggersi. “Disobbedire al decreto è un gesto di civiltà ma anche una questione di sopravvivenza…”
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