La sentenza della Corte di Giustizia del 25 luglio scorso (causa C-528/16), ha precisato che le forme più evolute di mutagenesi (quali la mutagenesi diretta mediante oligonucleotide o la mutagenesi tramite nucleasi sito-diretta), che applicano processi d’ingegneria genetica, debbano considerarsi, a tutti gli effetti, organismi geneticamente modificati ai sensi della direttiva (CE) 2001/18.
Al contrario, gli organismi ottenuti attraverso tecniche di mutagenesi utilizzate convenzionalmente in varie applicazioni con una lunga tradizione di sicurezza sono esentati da tali obblighi, fermo restando che gli Stati membri sono liberi di assoggettarli, nel rispetto del diritto dell’Unione, agli obblighi previsti dalla direttiva o ad altri obblighi
Alla luce della sentenza della Corte di giustizia, si avverte la necessità di definire le tecniche di miglioramento genetico al fine di creare un quadro giuridico omogeneo che garantisca certezza in fase applicativa ai produttori.
A livello europeo, ad esempio, il Copa-Cogeca, la principale organizzazione europea degli imprenditori agricoli ha, in questi giorni, formulato un progetto – che presenta notevoli dubbi di coerenza anche rispetto agli obiettivi della nuova PAC – diretto ad affermare la privativa comunitaria per ritrovati vegetali e ad aggiornare le direttive sementi attraverso un esplicito richiamo alle new breeding techniques.
Per queste ragioni, si ritiene di organizzare un incontro di studio previsto per martedì 12 febbraio p.v. con inizio alle ore 10,30 nel quale poter discutere con autorevoli esponenti del mondo della scienza e della ricerca i temi indicati.
Intanto, chiederei di poter fissare la data in agenda e di inviare eventuali proposte ai fini della migliore organizzazione dell’incontro.
Cordiali saluti.
Stefano Masini
Task Force per un’Italia libera da OGM
Via XXIV maggio, 43
00187 Roma
Tel 06.4682311/398
Fax 06.4682214
0 commenti