terra cotta – terra cruda – terra coltivata
(arte – architettura – agricoltura)
Fattoria Fonte Trocchi, un progetto agricolo e di ripopolamento, iniziato a Tufillo in Abruzzo da Nicolas e Federica nel 2011, produce su 3 ettari di terreno frutta, ortaggi, cereali, legumi, uova e olio di oliva per il fabbisogno della fattoria, per la vendita a livello locale e per condividere l’ abbondanza di cibo con chiunque vuole partecipare in qualche modo nelle attività della fattoria.
L’ arte è presente in quasi tutte le attività della fattoria, nella costruzione di case e capanne in terracruda e anche nel lavoro agricolo, modellando il paesaggio attraverso il terrazzamento graduale di tutta la superficie a disposizione, spostando piccole quantità di terra con ogni lavorazione superficiale del terreno, seguendo le curve di livello e stabilizzando la parte scoscese di ogni terrazza con piante perenni come rosmarino, lavanda, salvia e alberi da frutta.
Molti problemi di coltivazione si possono risolvere attraverso la sperimentazione, l’ osservazione e attraverso continui adattamenti alle situazioni spesso non programmati, senza quindi seguire nessun principio di nessun metodo di coltivazione in particolare (come l’ agricoltura organica, sinergica, rigenerativa, sintropica etc. oppure l’ agricoltura contadina tradizionale), anche se è comunque utile conoscere bene tutti questi metodi come ispirazione e fonte di idee, già sperimentate più o meno con successo da altri. L’ unico principio di cui si può dire che conviene seguirlo rigorosamente è quello di evitare monocolture su superfici troppo estese attraverso la diversificazione delle colture e di abitare il più vicino possibile alle superfici coltivate per poter fare gli interventi necessari nel momento più giusto con un risparmio notevole di fatica e frustrazioni.


I materiali di costruzione per la realizzazione delle case risultano in parte dall’ attività agricola: pietre rimosse dai campi, tronchi e rami dalla gestione di siepi e boschi, argilla dalla costruzione di pozzi, laghetti e canali di orientamento dell’ acqua piovana, paglia di cereali per impastarla con l’ argilla o usata sfusa come materiale isolante.
Il “progetto” (a Fonte Trocchi, in realtà, c’è poca progettazione) è nato come tentativo non solo di trasformare un luogo marginale senza caratteristiche particolarmente attraenti (un cosiddetto non-luogo) in una zona vivibile e produttiva, ma anche di interagire con la realtà circostante attraverso la partecipazione in processi politici locali per rilanciare tutto il territorio, facilitando l’ insediamento di nuovi abitanti con l’ intenzione di iniziare nuovi progetti agricoli (quindi non solo smart-workers, attività olistiche e turismo estivo) e di trasformare il paesaggio attraverso una nuova gestione delle risorse idriche, forestali e agricole, applicabile anche ad altre zone marginali con caratteristiche e problemi simili, ricchi di risorse inutilizzati e allo stesso tempo minacciati da forme distruttive di valorizzazione di queste risorse.
Tra i problemi più evidenti ci sono il rischio di incendi boschivi e i danni causati dall’ agricoltura industriale e da una popolazione troppo grande di cinghiali. Come soluzione proponiamo la reintroduzione di animali al pascolo, il rimboschimento parziale dei seminativi attraverso l’ impianto di siepi e altre barriere per gestire animali al pascolo e animali selvatici, la sostituzione delle concimazioni chimiche con la rotazione tra pascolo e coltivazione e lo sfoltimento di alcune zone del bosco per prevenire gli incendi.
Nel corso degli anni Fattoria Fonte Trocchi ha ospitato circa 100 persone per periodi variabili tra alcuni giorni e alcuni mesi, molti come Wwoofer, altri come partecipanti in workshop o in occasione di eventi culturali.
Alcune di queste persone si sono trasferite a Tufillo in modo definitivo, iniziando nuovi progetti agricoli. Questo processo di ripopolamento è importante per costruire insieme un’ economia di prossimità che permette lo scambio e la diversificazione della complessità di prodotti e servizi a disposizione.


Gli sviluppi più recenti a questo proposito sono la costituzione a Tufillo di una cooperativa di comunità per facilitare la formalizzazione di nuove attività economiche, la fondazione del’ associazione Onlus Help per ricevere in donazione case inutilizzate, investire nella ristrutturazione per poi mettere queste case a disposizione di nuovi abitanti, tendenzialmente “fragili”.
Recentissima la collaborazione con Attilio, originario di Tufillo, per far ripartire la sua attività con le capre, attualmente in crisi per la decisione di un collaboratore di ritirarsi dall’ attività. Sul sito di Wwoof Italia attualmente è visibile un’ annuncio (latte di capra & cesti) che da più informazioni sulle possibilità di partecipazione nel lavoro con le capre.
alcune foto in questo link:
www.fattoriafontetrocchi.wordpress.com/fotogallery
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