un contributo di Riccardo Bocci su Altreconomia
Siamo ormai (purtroppo) abituati a vedere le parole simbolo, le più rappresentative dell’innovazione agita dai movimenti che nascono dal basso, scippate per lo più dal sistema globalizzato mercificante: nel nostro caso che di cibo ci occupiamo dal sistema agroindustriale. Il dialogo e le parole d’ordine nel sistema politico e mediatico seguono a ruota. E’ un aspetto che ci mette perennemente alla frusta nel cercare di raccontare le nostre scelte di vita e le nostre pratiche come “differenti” : se ci scippano le parole come possiamo fare a non essere sminuiti nel nostro agire?
Oggi addirittura il Governo tenta il colpaccio utilizzando una delle bandiere del movimento contadino internazionale, la Sovranità Alimentare, per coniugarla con accezioni e significati che beno poco hanno a che vedere con il significato originale.
Fra i vari interventi comparsi negli ultimi giorni su stampa e social abbiamo scelto quello che Riccardo Bocci, direttore tecnico di Rete Semi Rurali , ha pubblicato nella rubrica che gestisce mensilmente su Altreconomia
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