Ogni incontro di questo tipo si fonda su due elementi essenziali: un luogo accogliente ed ospitale e un paziente e tenace tessitore.
Antonella e Paolo hanno proveduto alla calorosa ospitalità mettendo a disposizione gli spazi del loro bellissimo posto. Il Centro Trekking a Cavallo Montebrugiana dà subito idea della sapienza con cui è stato concepito: l’aia, costruita in pietra a secco è circondata da muri ed edifici costruiti con la stessa tecnica.

Il ruolo del tessitore in questo caso lo ha svolto con grande passione Filippo che, partendo da Portovenere, sta coltivando relazioni nel territorio a cavallo fra Massa e La Spezia. L’invito è stato allargato ad alcune delle province limitrofe.


Filippo, diviso a mertà fra le origini meneghine e la passione per Portovenere, cura il coordinamento WWOOF delle province di La Spezia e Massa.
Pian piano in mattinata ci siamo ritrovati in un buon numero di persone e ha preso forma un gruppo eterogeneo che comprendeva anche rappresentanti del mercatino biologico di Spezia e del mondo degli ecovillaggi. Nell’attesa Paolo ci ha fatto da anfitrione descrivendo il percorso di vita che lo ha portato a trasferire la grande passione mai sopita per i cavalli alla cultura del muro a secco che ha sapientemente messo in pratica attivando uno scambio proficuo con storici artigiani apuani. Il giro del cantiere di ristrutturazione di uno degli edifici, destinato in parte ad appartamento ed in parte a sala degustazione ci ha permesso di apprezzare l’ingegnosità e la cura con cui Antonella e Paolo portano avanti le attiivtà di restauro senza trascurare la tradizione legata all’uso dei materiali reperiti in loco.

Il restauro più recente che mette insieme pietra a secco, travi e travetti in castagno fresco del bosco circostante: i cavalli girano liberi e amichevoli.

Ancora l’aia, i cavalli: appoggiata al muro sullo sfondo Bridget finalmente nel suo ruolo di host e coordinatrice, a chiacchiera con una amica di WWOOF Italia.
La mattinata si è conclusa con una grande e allegra tavolata. Gli ultimi ritardatari ci hanno raggiunti per pranzo: ognuno, come da tradizione, ha portato il suo contributo alla mensa condivisa e la ricchezza biodiversa del menù ha favorito lo scambio e la conoscenza fra realtà ed esperienze diverse. Giulietta, storica animatrice del movimento contadino Bio della zona, ha sottolineato appassionatamente alcune delle difficoltà che i piccoli agricoltori bio indipendenti si trovano ad affrontare nell’organizzazione dei mercati.


Dopo pranzo, ci spostiamo un po’ più a valle e ci disponiamo in cerchio: iniziamo con un giro di presentazioni in cui ognuno ha modo di raccontare la propria storia personale e progettuale, individuando oltre alle gioie anche i punti critici da condividere. Chi in difficoltà nell’organizzare le occasioni di mercato ormai monopolizzate dalle organizzazioni sindacali, chi oberato da un mutuo e alla ricerca di qualcuno che voglia condividere il suo progetto, chi invece deve ancora trovare il luogo adatto a realizzarlo scansando prezzi folli e tentativi di speculazione: tutti comunque consapevoli che le reti territoriali possono essere una soluzione a questioni che in solitudine si affrontano con maggiore difficoltà.

E’ stata un’occasione per riprendere le fila riguardo al tema delle reti di impresa, strumento misconosciuto ma spesso utile a chi avrebbe bisogno di accedere a servizi, attrezzature o aiuti che non può permettersi individualmente. Uno strumento che moltiplica le forze senza far perdere a nessuno la sua preziosa autonomia. Al termine della discussione Luca, wwofer arrivato addirittura da Milano, ha presentato un modello di economia circolare basato su valuta integrativa che ci proponiamo di approfondire con la consulenza dei nostri amici e storici collaboratori di MAG6 di Reggio Emilia.
Ci siamo quindi riavvicinati alla tavolata lasciata poco prima per ascoltare Riccardo, pastore per vocazione ed ospite del cerchio, che ci ha rallegrati con alcuni brani sapientemente suonati alla fisarmonica e cantati con voce possente. Qualche intermezzo da maggiante in duetto con Paolo ed un paio di brani classici con l’accompagnamento di Rocco e il pomeriggio si è avviato alla conclusione lasciando a tutti il senso di una piacevole ed intensa giornata di condivisione.
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