Lo staff e i primi soci erano già a Fano il giovedì pomeriggio, per organizzare il raduno annuale di WWOOF Italia. L’alto numero di partecipanti previsti per la tre giorni (anche molti WWOOFer, e tanti bambini a dare allegria) confermava la voglia e il piacere di tornare a vedersi per il secondo anno nelle strutture di Villa Prelato: l’equilibrio tra la leggerezza dei momenti conviviali e l’impegno delle fasi assembleari sarebbe stato anche questa volta la formula giusta per ripartire la domenica con la sensazione di aver messo mattoni importanti per far crescere l’associazione.
Progetti e attività del venerdì
Al venerdì mattina, il momento di presentazione in un primo cerchio di soci è stata l’occasione perché ognuno riportasse liberamente notizie sulla propria attività di coordinamento sul territorio e problematiche e suggerimenti legati al mondo WWOOF.
La presentazione da parte di Marcella del lavoro svolto finora nell’ambito del progetto di censimento e raccolta dati sulle “buone pratiche” adottate dai soci è stato il primo momento di restituzione di progetti finanziati da WWOOF Italia, a testimonianza che l’ambizione dell’associazione continua ad essere quella di creare una comunità di persone legata al mondo dell’agroecologia e del vivere sostenibile, anche al di là del punto di partenza che rimane lo scambio tra host e WWOOFer.






Ed è una soddisfazione per tutti quando i piccoli semi e i contributi dati da WWOOF crescono fino a diventare importanti esperienze di inclusione e crescita umana e sociale in ambito agricolo, come ci hanno raccontato con emozione Vito e Vincenzo Bardascino domenica mattina a proposito del progetto “il Forno di Vincenzo” a Eboli.
PARTECIPAZIONE con Elenia e Marta
Ci eravamo lasciati a maggio dell’anno scorso con in mente una parola, che era più che altro un obiettivo: partecipazione. La facilitazione di Marta e Elenia del venerdì pomeriggio ci ha aiutato a dare un significato concreto a questa parola: a sera, sul cartellone di sintesi erano descritti una serie di obiettivi condiivisi; dal creare un maggior contatto tra soci al miglioramento della comunicazione verso l’esterno, dal costruire una struttura decisionale più diretta e orizzontale all’individuazione di percorsi che aiutino la conoscenza tra host e wwoofer già prima della visita.


L’assemblea è volata in una mattina
Siamo un’associazione sostanzialmente in salute (i bilanci approvati il giorno dopo in assemblea e il report 2022 lo hanno ben evidenziato), ma il crescere stesso dei numeri richede di trovare più persone che abbiano l’interesse e la passione per prendersene cura e consentire una maggiore attenzione alla centralità delle relazioni e della progettualità, tra innovazione e tradizione.








Impariamo insieme
Non c’era contrasto, nella sala sù al primo piano, tra Fabio che insegnava la tecnica artigiana secolare per mettere correttamente i manici di legno agli attrezzi e l’esperienza accademica di botanico del professor Taffetani, che attraverso le sue slide ha fatto un excursus scientifico sull’interazione tra suolo, acqua e piante. E’ il tema che il gruppo di lavoro che si è occupato dell’elaborazione del programma ha scelto di dare a questo raduno, ed è fortemente connesso con alcuni progetti presentati a Fano che WWOOF sosterrà quest’anno (progetto Seminasiepi in autunno sull’appennino parmense) e che ha già sostenuto in passato (formazione permaculturale coordinata da un’associazione a noi amica, Armonie Animali).
Il Sabato sera alternativo
Dopo il vino e la cena (complimenti ancora una volta al gruppo cucina per la dedizione e la competenza), prima che i violini e i mandolini facessero ballare fino a notte fonda chi ancora aveva energie, gli strumenti e la voce del trio Claudia Bombardella hanno richiamato la memoria degli alberi attraverso l’azione teatrale e musicale.















Acquisti consapevoli e a casa con nuove relazioni
Sotto il porticato soleggiato dai primi caldi primaverili, prima del rompete le righe del primo pomeriggio di domenica, c’è stato ancora il tempo di scambiarsi prodotti in un piccolo mercatino di produttori: se quello che ci siamo portati via sono bei ricordi e buoni propositi, sarà più facile tenerli a mente mangiando lupini marchigiani o friselle pugliesi…



















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