a cura di Enrico Bocchi – 15 maggio 2022
Con questa tabella cerco di aiutare coloro che volessero iniziare a cimentarsi con la riproduzione naturale delle piante, fornendo una “ricetta” per ogni specie o genere e prospettando anche le tempistiche necessarie per ottenere risultati onesti e duraturi.
Anche se diverse specie si possono riprodurre per via vegetativa (agamica), in questa tabella ho volutamente omesso di indicare quali sono, proprio perchè la riproduzione per via sessuale (gamica) è quella da preferire, attraverso la quale le specie proseguono le proprie evoluzioni.
Molto importante, nel manipolare semi, sapere sempre come mantenerli sani e vivi. Di seguito alcune nozioni indispensabili:
- i semi secchi ( tutte le Leguminose, Cotinus Coggygrya, Paliurus spina-Christi) devono rimanere tali fino alla semina, consigliabile a fine inverno. Quando si decide di seminarli, vanno immersi in acqua rigorosamente piovana anche per 24 ore, e tutti quelli che vanno a fondo subito sono idonei allo scopo.
- tutti i frutti polposi, bacche, drupe o pomi che siano, vanno raccolti a completa maturazione, anche marcescenti, quando cominciano a cadere dalle piante madri . Successivamente vanno mostati, e l’estrazione dei semi buoni è agevole mediante centrifugazione in abbondante acqua possibilmente piovana. Una volta separati da bucce e polpa i semi puliti vanno lasciati asciugare in ambiente fresco e ventilato; è importante non esporli a lungo alla luce diretta del sole.
- i semi di grandi dimensioni, ghiande e castagne( che sono acheni), noci, nocciòle, mandorle (anche quelle di albicocche, pesche e prugne) e i nòccioli della Staphylea pinnata non devono mai scendere al di sotto del 40% di umidità, altrimenti muoiono. Per mantenerli sempre freschi e vitali fino alla loro germinazione ci sono 2 alternative; seminarli a dimora subito dopo la raccolta tra ottobre e novembre oppure immergerli in acqua piovana per 24 ore e stratificarli sotto sabbia fino alla loro germinazione che normalmente avviene a marzo/aprile; la sabbia deve essere mantenuta sempre umida o bagnata durante l’inverno, e i contenitori 2022mag15 ultimo aggiornamento di questa scheda “semi di flora legnosa”
che avete scelto per la stratificazione devono essere assolutamente inaccessibili ai roditori. A marzo i semi stratificati si tengono sotto stretta osservazione, e quando germinano si procede alla semina.
- i semi delle specie che hanno dormienze regolari di 2/3 anni vanno stratificati in sabbia e torba fine
mischiate in parti uguali, protetti dai roditori, e tenuti sotto stretto controllo all’inizio della seconda (o terza) primavera successiva all’anno di raccolta.
- prima di ogni semina o stratificazione conviene sempre immergere i semi in acqua piovana e togliere quelli che dopo 24 ore ancora non sono andati a fondo. I semi di grandi dimensioni possono impiegare diversi giorni ad imbibirsi d’acqua, quindi chiudeteli in sacchetti tessuti e fateli andare a fondo con dei pesi.
Queste operazioni svolte correttamente possono dare ottimi risultati, portando il successo riproduttivo quasi al 100%, quindi ad un gran numero di piante che poi però è necessario gestire correttamente con dispendio di tempo e risorse. Lasciare la riproduzione delle specie alla disperione naturale riduce notevolmente il loro successo riproduttivo, ma allo stesso tempo non comporta alcun dispendio di tempo e risorse, quindi tutto sommato può risultare più conveniente e sicuramente più etico.
Ovviamente si può anche intervenire raccogliendo semi e disperdendoli laddove si ritiene possano dare buoni risultati, ma questi potrebbero essere molto aleatori se si considera che una volta effettuata la disperione, bisognerebbe poter gestire tutti i fattori ambientali, operazione ovviamente impossibile.
Come minimo, per poter sperare di ottenere un buon risultato con una semina a spaglio, si dovrebbe procedere all’inizio dell’autunno con una lavorazione superficiale del terreno, preparare un miscuglio di semi delle specie scelte, aggiungere magari anche semi di specie erbacee commestibili o rare ed affidare tutto alla buona sorte; è ovvio che per una semina del genere è più indicato ricorrere a semi di facile ed abbondante reperibilità, sarebbe stupido rischiare quelli di reperibilità scarsa, difficile, e laboriosa.
Quindi, riepilogando il tutto, l’obiettivo che ci si prefigge di rinaturalizzare l’ambiente rurale, sia nelle siepi già esistenti, che in quelle future che progetterete e realizzerete, si può considerare raggiunto allorchè ognuna delle specie che le compongono arrivano a riprodursi regolarmente in autonomia, sia nello strato erbaceo, che in quello arbustivo e arboreo.
L’eventuale comparsa anche di specie fungine confermerebbe un ottimo livello di rinaturalizzazione, come del resto anche l’incremento della frequentazione da parte della fauna presente. Purtroppo anche gli animali sgraditi saranno attirati da queste nuove opportunità di alimentarsi e rifugiarsi, ma questo fa parte dei rischi preventivabili.
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